Alla scoperta di Mathare
Le baraccopoli non esistono, o almeno non secondo le mappe catastali di Nairobi, capitale del Kenya. Sono segnate come spazi bianchi, nascoste agli occhi del mondo. Si può vivere a Nairobi e non far caso alla loro così assordante presenza.
Nonostante il caos che vi regna, ci si può passare accanto, voltare lo sguardo e tirare diritto. Eppure come si possono nascondere più di 2 milioni e mezzo di persone che popolano gli slum di Nairobi?
Camminare per le strade di Mathare è come fare un viaggio sensoriale. Per quanto si possa immaginare la vita in una baraccopoli, nessuna fantasia potrà mai raggiungere la realtà.
È un labirinto di lamiere che si sovrappongono quasi nascondendo ciò che accade all’ombra delle baracche. Si creano cunicoli stretti, sporchi e maleodoranti.
La musica risuona sempre tra le case di lamiera, si amplifica e si sovrappone alle voci degli studenti che escono da scuola, ai predicatori di chissà quale religione, ai bambini che seguono i Muzungu, continuando a ripetere “How are you?”.
In un luogo abbandonato dal mondo, in cui manca acqua, cibo, elettricità,
le note musicali non mancano mai.
Il popolo africano ama la musica: fa parte della loro quotidianità, accompagna le loro attività giornaliere, mischiandosi agli innumerevoli dialetti delle diverse etnie che popolano le strade.
L’unico rumore che copre completamente le note è la pioggia che sbatte forte contro i tetti di lamiera coprendo il suono della musica. Gli odori sono estremamente forti, i piccoli pesciolini del lago vittoria lasciati al sole ad essiccare, i mandazi lasciati a friggere in enormi pentoloni davanti le scuole, l’immondizia, la troppa immondizia che ricopre le strade.
Noi di Joy Formazione e Sviluppo abbiamo scelto di lavorare nella baraccopoli di Mathare – seconda più grande di Nairobi per numero di abitanti e supportare progetti realizzati dagli stessi abitanti, gli unici che conoscono a fondo la realtà dello slum.
Il rapporto delle Nazioni Unite “Challenge of slums” 2003 (il primo studio su scala mondiale sulla povertà urbana) ha rilevato dati allarmanti. Nel 2001 erano 924 milioni (il 31,6% della popolazione urbana mondiale) gli abitanti degli slum: una persona su tre viveva in baraccopoli o in spazi urbani degradati. Nei paesi in via di sviluppo rappresentavano il 43% della popolazione urbana, nei paesi sviluppati solo il 6%.
Negli anni si è osservato un costante aumento del numero delle baraccopoli (oggi sono oltre 250.000 nel mondo) e del numero degli abitanti che entro il 2030 arriveranno a quasi due miliardi d’individui, un quarto della popolazione mondiale.
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